martedì 19 novembre 2013

Due Europe tra Seicento e Settecento: la Francia del re Sole

Fino al 1661 la Francia fu retta dall'abile cardinale Mazarino. Alla morte di questi, Luigi XIV non nominò più un Primo ministro: volle tenere il potere saldamente nelle proprie mani. Credeva all'origine divina del potere monarchico e scelse per sé l'emblema del Sole, simbolo di potenza e centralità. Costruì uno Stato assoluto, identificato nella sua persona, che in seguito fu preso a modello dagli altri sovrani europei. Alla sua morte, nel 1715, il popolo festeggiò la fine del suo lungo e oppressivo regno.
La monarchia assoluta accentra tutto il potere nelle mani del sovrano, che a suo arbitrio controlla organi e funzionari e convoca le assemblee rappresentative. Il re è vincolato solo dal rispetto dell'ortodossia religiosa e delle norme di successione al trono.

Luigi XIV cercò di limitare i poteri di Chiesa, nobiltà e Parlamenti e di assumere il controllo di tutta la macchina statale. Perciò:
- formò una nuova classe dirigente a lui fedele, scelta non più tra i nobili ma tra i borghesi più capaci. Riuscì a porre in posizione subordinata la grande nobiltà;
-creò una burocrazia direttamente dipendente dalla Corona: istituì un sistema di consigli e utilizzò gli intendenti, funzionari che controllavano il funzionamento di tutta l'amministrazione.



La politica fiscale e quella economica furono affidate a Jean- Baptiste Colbert, il quale:
- risanò il sistema fiscale e amministrativo, caratterizzato da abusi e inefficienza. Le entrate della corona aumentarono considerevolmente;
- applicò la politica mercantilista, che prevede l'intervento statale a tutela della produzione interna con incentivi alla esportazioni e dazi per limitare le importazioni.
Luigi XIV riformò l'esercito ed eresse fortificazioni lungo le frontiere. Puntava all'egemonia in Europa: durante il suo regno la Francia fu quasi costantemente in guerra.
Con la politica culturale cercò il controllo delle coscienze.
Il dissenso fu represso con la censura, e la cultura ufficiale produsse grandi opere celebrative della sua figura.
Luigi XIV concepì la religione come uno strumento di governo: cercò di controllare il clero francese (gallicanesimo), scontrandosi con il papato. Inoltre combattè il dissenso religioso, perseguitando giansenisti e ugonotti, che rivendicavano la libertà di coscienza.

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